Red Team vs Blue Team 10-7
Rosario: Ha l’enorme merito di capire l’evolversi della partita e di far cambiare lo schema di gioco alla squadra, per portarla alla rimonta e poi alla vittoria. Uno stratega d’altri tempi, con lui i 300 delle Termopili sarebbero ancora lì a dare del filo da torcere ai persiani.
Eugenio: Parte sempre come l’ultimo dei legionari, commette errori che lasciano scoperta la retroguardia; ma poi riesce a ricompattare la testuggine e diventa insormontabile. Riesce in un assalto vincente. Anche lui si guadagna gli onori Imperiali.
David: Tanto cuore e tanti polmoni; corre senza fatica per tutti i 60 minuti, dal contapassi risulta che ha percorso una distanza equivalente al tragitto Maratona-Roma, passando per Stoccolma. Aggressivo e dirompente, segna anche in spaccata… cosa chiedere di più? un posto nell’Olimpo.
Mario: Nell’arena c’è un nuovo eroe, fiero gladiatore affronta e sconfigge gli avversari a viso aperto. Nel momento di massimo sforzo è lui a guidare la legione fino alla vittoria. Merita la corona d’alloro e il titolo di Cesare!
Gerardo: La solita spina nel fianco. Colpisce con la velocità e l’imprevedibilità. Le migliori azioni della cavalleria sono portate dalla sua parte, è l’ultimo ad arrendersi.
Domenico: Ottima prova per l’esordiente, nella bolgia infernale del martedì sera. Questo alfiere venuto dalla provincia salentina non lascia mai sguarnita la sua area di competenza!
Marcello: Il solito uomo a tutto campo. Dalla Gallia arrivano emissari che lo incoronano erede di Vercingetorige, peccato solo che faccia la stessa fine del suo predecessore.
Paolo: E’ l’uomo della partita, per tutta la prima parte del match. Le sue aperture fanno volare le ali e le sue barricate difensive non permettono gli affondi avversari. Nella seconda parte assiste impotente alla sconfitta, prova in tutti i modi a non arrendersi all’infausto destino, ma questa volta è costretto a concedere gli onori delle armi. Le forche caudine gli vengono risparmiate visto il suo rango di nobile romano.
Francesco: Addetto ai rifornimenti, non riesce a portare fino al fronte una sola palla giocabile, si perde sempre per sentieri sconosciuti. Questa volta non lo si sente “ciarlare” di prestazioni piene di grinta e cuore, forse perché le stesse doti vengono espresse meglio dagli avversari. Lui le forche caudine le dovrebbe fare tutte a culo all’aria!!!
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