
EUGENIO, PAOLO, MATTEO, GIACOMO E PIERCICINHO: “L’ALBA DEI MORTI VIVENTI” Movimenti scomposti, sguardo perso, inerzia immotivata. Corrono dietro al pallone come fosse una carcassa da spolpare; presi a fucilate, dagli avversari, non reagiscono e non danno segno di volersi riprendere. L’unico modo per non prendere i 17 goal sarebbe stato quello di rintanarsi dentro la porta. ORRIPILANTE !!!
MARCELLO: Avanza distruggendo, se ne prevedono i movimenti da quando si allaccia gli scarpini, ma nessuno riesce ad opporre una valida resistenza. Come quella volta che emerse nei pressi di Tokio.
VINCENZO: Si muove nel rettangolo sotto molteplici forme e ha sempre sete di sangue fresco. Vanpirizza la partita! Peccato aver lasciato a casa quei bei paletti di frassino!
JORGE: Sotto la luce artificiale si trasforma, una folta peluria si impossessa del suo corpo e ulula ad ogni pallone bloccato. All’antidoping piscia sulla gamba del medico.
FRANCESCO: Va bene farsi scuoiare, farsi fare a pezzi, farsi massacrare, farsi buttare sale sulle ferite scoperte, farsi schiacciare le palle e farsi polverizzare. Ma dover sopportare anche la faccia gaudente del proprio torturatore sembra davvero troppo. E che cazzo!!!!